Autori Diari di Viaggio Ferrara Festival 5-6-7 Maggio 2017 – ESPOSIZIONI
Around the wall
di Danilo Malatesta

Quando nel 1989 fu abbattuto il muro di Berlino, nel mondo esistevano solo 15 muri. Oggi nell’epoca della globalizzazione e della libera circolazione delle merci, i muri sono oltre 70.
Le barriere sono diventate centrali nel dibattito politico internazionale ben più dei luoghi che vogliono dividere. Grazie al muro che ha detto di voler costruire sul confine con il Messico, Donald Trump ha vinto le elezioni americane.
I muri sono di tanti tipi. C’è quello del Mediterraneo contro cui si infrangono i barconi partiti dall’Africa. Una barriera naturale che le politiche europee dei respingimenti hanno reso un muro invalicabile, che solo nel 2016 è costato la vita a 5mila persone in fuga da carestie e guerre. Ma ci sono i muri di filo spinato, altri fatti di reti alte 6 metri o barriere per bloccare le sole auto.
Il muro più solido e imponente è quello costruito da Israele in Cisgiordania nel 2002. 730 chilometri di un mastodontico muro alto 8 metri.
Muro anti-terroristi per Israele, muro della vergogna per i palestinesi.
Ma cosa comporta la costruzione di un muro per le popolazioni che separa?
Come si vive attorno a quel muro?
Gli scatti di Danilo Malatesta documentano una guerra fra vittime e carnefici, parti confuse in una striscia di terra dimenticata da Dio. “La terra promessa”. Quella in cui scorrono latte e miele, come si legge nella “Bibbia ebraica”, la Torah.
Facce, culture razze, destini diversi che vivono attorno al muro, nonostante il muro.
“Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte dei campi di battaglia, ma sono anche dei workshop creativi dell’ arte del vivere insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o meno) i semi di forme future di umanità.”